03/05/2024 – S.S. Filippo e Giacomo apostoli

“In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.” (Giovanni 14,6-14).

#chiedere #nelsuonome

Il passo evangelico di oggi lo abbiamo sentito già riecheggiare in queste settimane di Pasqua.

Filippo chiede a Gesù una scorciatoia: arrivare al Padre. Gesù, infatti, più volte ha sottolineato il suo stretto legame con il Padre. La lettura della comunità giovannea svelano nell’Evangelo una relazione intensa tra Padre e Figlio.

Tuttavia, Gesù fa un inciso rispetto all’essere Egli stesso, via, verità e vita. Ci ricorda che chiedere nel suo nome è segno di una fede genuina capace di cambiare il corso delle cose scontate e dare significato ad opere più grandi.

Dobbiamo metterci tutti, dunque, alla sequela del Signore pregandolo con intensità di Spirito.

Immagine: Tommaso Guidi detto Masaccio – Trinità del Masaccio 1425-  1426 – Opera per Santa Maria Novella – Firenze

03/05/2024 – S.S. Filippo e Giacomo apostoli – Rito Ambrosiano

Gv 14, 1-14

In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».

Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?».

Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me,
conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».

Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».

Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi
tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.

In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete
qualche cosa nel mio nome, io la farò».

#grandelegame #domande #affidarsi

Se leggiamo il primo e l’ultimo versetto potremmo dire che ci bastano., che tutto quello che dobbiamo sapere e poi fare è scritto qui: abbiate fede, se mi chiederete qualcosa nel mio
nome lo farò.
Ma mi accorgo che la parte centrale di questo brano ci aiuta invece a capire il grande legame tra il Padre e il Figlio, la voglia che Gesù ha di far conoscere Dio.
Ci aiuta a mettere in chiaro le nostre domande attraverso le domande dei suoi discepoli, che umanamente facevano fatica a capire di cosa stesse parlando Gesù. 
A noi sembra quasi inutile o comunque scontato chiedere quale sia la via sulla quale andare, chiedere di mostrarci il Padre… ci sembra di sapere già tutto, ma per i discepoli di allora era tutta una novità e giustamente chiedono, sono curiosi, vogliono capire perché ci tengono.

Noi, oggi, ci facciamo domande sulla fede?
Sappiamo riconoscere il rapporto profondo tra il Padre e il Figlio?
Ci chiediamo quale sia la via che Dio ha preparato per ciascuno di noi?
Ci sentiamo amati dal Padre?
Sappiamo riconoscere le opere di Dio?

Forse diamo tutto davvero troppo per scontato e viviamo di una fede tiepida.
Donaci, Gesù, di avere un cuore aperto e curioso come quello dei primi discepoli che volevano capire, donaci la freschezza di scoprire la novità nel tuo modo di Amare, donaci di gioire del tuo legame profondo con il Padre al quale sempre Ti riconduci. I tuoi gesti, le tue parole, tutto porta a Lui ed é teso alla sua glorificazione! Aiutaci nella nostra umanità a coltivare questo rapporto filiale, ad affidarci a Lui e a saperTi chiedere cose grandi con umiltà e fede!

Non sia turbato il vostro cuore”!

Grazie Gesù perché ancora una volta ce lo ricordi e ci inviti ad affidarci.. forse a volte facciamo fatica perché le esperienze umane che viviamo sono tanto distanti, ci sentiamo magari abbandonati dalle persone che ci sono accanto e così facciamo fatica ad aver fiducia.
Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me”.