26/05/2024 – Santissima Trinità – L’Evangelo delle Donne

“In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».” (Matteo 28, 16-20).

#Iosonoconvoi

I discepoli si presentano all’appuntamento con Gesù. Sono lì…anche se fragili e insicuri. Lo vedono. Il Vangelo riporta che essi “però dubitarono”. Gesù invia questi  uomini dubbiosi, a loro affida il potere di fare discepoli in tutto il mondo. Si fida di chi ancora vacilla. La fede non è qualcosa di statico ma cresce con noi giorno per giorno, è un cammino guidato dallo Spirito donato dal Risorto. Gesù si è mostrato, ha preso casa in noi…entrare nel mistero della vita di Dio significa scoprire che Lui è padre e che nel Figlio, anche noi possiamo diventare figli amati, lasciando che lo Spirito che vince ogni paura gridi in noi “Abba, Padre” (Rm 8, 15). Siamo sempre in cammino nel cuore di questo Mistero.  Ma non siamo soli: “Io sono con voi” 

@mariagrazia

Immagine: Maestro di Westfalia – Trono di Gloria – 1250 circa – dipinto su tavola – Gemäilde Galerie Berlino

26/05/2024 – S.S. Trinità – S. Filippo Neri

“In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.
Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».” (Matteo 28,16-20).

#nelnome #Padre #Figlio #SpiritoSanto

La missione è per la salvezza, per la redenzione, per la vicinanza tra D-o e l’uomo.

E l’Altissimo, “il Signore è D-o lassù nei cieli e quaggiù sulla terra: non ve n’è altro” ci ricorda Mosè (Deuteronomio 4,32-34.39-40). Quaggiù sulla terra, il Signore che ci ha creati, si è manifestato a noi come Abbà, Padre. nel Figlio, Gesù, e nello Spirito Santo Paraclito e Consolatore.

Nella Trinità riconosciamo che solo l’Amore, il Bene, la Misericordia rendono possibile l’unità nella diversità.

Immagine: Albrecht DürerAdorazione della Santissima Trinità (1511)

26/05/2024 – Santissima Trinità – Rito Ambrosiano

Giovanni 15, 24-27

In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Se non avessi compiuto in mezzo a loro opere che nessun altro ha mai compiuto, non avrebbero alcun peccato; ora invece hanno visto e hanno odiato me e il Padre mio. Ma questo, perché si compisse la parola che sta scritta nella loro Legge: “Mi hanno odiato senza ragione”.
Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio».   

#nonbastareanoistessi #essereTestimonianza #Paraclito/VICINO

Leggendo queste righe di Vangelo, il primo pensiero che mi viene in mente è l’importanza di non sentirci soli: se dovessimo pensare di “bastare a noi stessi”, saremmo persi; la fede nasce proprio dal lasciare spazio nel nostro cuore e nella nostra mente ad un confronto e ad un’apertura.

Da qui, poi, nasce in noi spesso il desiderio e l’urgenza di dare testimonianza; di “essere testimonianza“.

Come possiamo farlo?

Innanzitutto attraverso un’esperienza personale e viva di Gesù: entrare in intimità con Lui in una quotidianità plasmata da un amore abitato da Vita, volti e storie, relazioni.

In secondo luogo, un testimone non è soltanto una persona che si sofferma ad un piano di conoscenza, ma è anche disposto a vivere pienamente il proprio essere e a sperimentare un insegnamento rendendolo concreto e visibile

Attraverso questi passaggi, forse, la parola “Il Paraclito”, potrebbe assumere un significato più tangibile: “colui che è chiamato vicino”, sembra avere le sembianze di un testimone che ci sprona a provarci, a rendere possibile qualche cosa che ci appare, di primo acchito lontano; solo allora fioriremo e profumeremo di quella fragranza che era già in noi.

– “Occorre amare gli altri con l’intensità con cui Gesù ha amato l’umanità”: come mi pongo io rispetto a questo pensiero?

– “Contro l’odio e l’indifferenza l’unico strumento è l’amore”: e io? Che cosa metto in campo?

Poiché il tuo amore vale più della vita, le mie labbra canteranno la tua lode.

Così ti benedirò per tutta la vita: nel tuo nome alzerò le mie mani (Sal 62)