29/05/2024 – S. Paolo VI

“Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».” (Marco 10,26-45).

#servire

In un contesto nel quale Gesù profetizza la sua fine, i discepoli, in particolare Giacomo e Giovanni, pensano a tutt’altro ovvero ad un posto di privilegio. É davvero il colmo!

Ma Gesù, ancora una volta, con paziente sollecitudine ricorda che il compito dei discepoli é quello di servire e non di essere privilegiati.

Immagine: Pietro Lorenzetti – Lavanda dei piedi – 1310/1319 circa – Basilica inferiore di Assisi

29/05/2024 – S.S. Sisinio, Martirio, Alessandro, Vigilio – Rito Ambrosiano

Luca, 38-41

Uscito dalla sinagoga, il Signore Gesù entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. Si chinò su di lei, comandò alla febbre e la febbre la lasciò. E subito si alzò in piedi e li serviva.

Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi affetti da varie malattie li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. Da molti uscivano anche demòni, gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era lui il Cristo.

#sidona #testimoni #chiesadelgrembiule

La pagina di oggi ci mostra la disponibilità di Gesù che di fronte alle necessità dell’uomo non si tira indietro, ma si dona totalmente, senza risparmiarsi.

Ci rivela di un Dio che si avvicina all’uomo, si china su di lui e lo avvolge in un abbraccio di Amore profondo e denso di tenerezza.

Di fronte a questo Signore che salva e che si fa Presenza Amorevole, l’uomo è chiamato a mettersi a sua volta in gioco: un invito a non ricevere soltanto in maniera passiva, ma ad essere noi stessi soggetti attivi, testimoni della Sua vicinanza.

Un invito a rinnovare il nostro “esserci” nei luoghi della nostra quotidianità, come uomini e donne di servizio, dopo aver fatto esperienza di essere stati salvati ed amati. La proposta è
quella di essere, per usare un’espressione di don Tonino Bello, chiesa del grembiule, sempre pronti a trasmettere e a manifestate la Vicinanza del Signore che mai ci abbandona.