30/05/2024 – Giovedì dell’8ª Settimana del Tempo Ordinario

“In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!».” (Marco 10,46-52).

#gridare #sentire #alzare #vedere #seguire

Bartimèo cieco, sente che c’è Gesù, grida perché vuole conoscere Gesù, perché ne ha sentito parlare.

Spera di incontrare Gesù. E grida! E quando lo incontra si alza di scatto. Viene guarito e ci vede.

Quelle che abbiamo descritto sono tutte azioni di conversione propedeutiche a costruire un cammino di fedeltà al Signore. Bartimèo si pone alla sequela.

Immagine: La guarigione del cieco di Gerico di Bruno Baratti – Bassorilievo in terra cotta – Pesaro

30/05/2024 – S.S. Corpo e Sangue di Gesù – S. Paolo VI

Marco 14, 12-16. 22-26

Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua, i discepoli dissero al Signore Gesù:
«Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?».

Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo. Là dove entrerà, dite al padrone di casa: “Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?”. Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi».

I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua.

E, mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo:

«Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti.

E disse loro: «Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti.

In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio».

Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.

#mangiareinsieme #chiseitu 

Cosa sta chiedendo Gesù? Dov’è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli? Per Gesù la cosa importante è  mangiare insieme, che vuol dire vivere insieme.

E in quale luogo noi viviamo con Lui e Lui con noi?
In qualunque luogo dove il “padrone di casa” ti conduce. L’evangelizzatore (i due discepoli) va verso il padrone di casa, che sei tu.
L’annuncio del Vangelo ti rende padrone di casa tua, ti fa capire chi sei perché mentre lo leggi e lo mediti ti dice la tua verità e te la fa scoprire.
Lo scopo di ogni evangelizzazione non è indottrinare l’altro; è far sì che l’altro entri in se stesso.

E come l’altro entra in sé stesso? Ascoltando il Maestro che parla.
Le parole del Vangelo risuonano nel cuore, ti leggono dentro, ti dicono la tua verità; è Lui che parla a te e tu rispondi a Lui.

Preghiera

I cieli narrano la gloria di Dio,
e l’opera delle sue mani annunzia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il messaggio
per la notte alla notte ne trasmette notizia.
Non è linguaggio e non sono parole
di cui non si oda il suono,
per tutta la terra si diffonde la loro voce
ai confini del mondo la loro parola.
Il timore del Signore è puro, dura sempre;
i giudizi del Signore sono tutti fedeli e giusti
più preziosi dell’oro, di molto oro fino,
più dolce del miele e di un favo stillante.
Anche dall’orgoglio salva il tuo servo
perché su di me non abbia potere;
allora sarò irreprensibile,
sarò puro dal grande peccato

dal Salmo 19 (18)