Auguri di Pasqua

PASQUA DI RESURREZIONE

Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand’era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Uscì allora Simon Pietro insieme all’altro discepolo, e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. (Giovanni 20, 1-8)

Carissime amiche ed amici,

I misteri della passione del nostro Signore Gesù mi hanno invitato a dare spazio alla preghiera e alla riflessione su questo tempo che stiamo vivendo, così carico di incertezze, spesso di delusioni, talvolta anche di qualche barlume di via d’uscita dalla crisi che, oltre che essere economica, è una crisi della nostra umanità.

Forse ci siamo scordati di ciò che è essenziale, presi dal vortice della vita e dai secondi che scattano inesorabili sino a farci perdere il senso del cammino, la strada verso la quale dirigersi.

La passione del Signore ci ha riportato anche alla drammaticità che spesso attanaglia la nostra vita quotidiana. E nella notte della paura abbiamo capito quanto importante sia comunque ripensare a tutti questi eventi così poco umani, fatti di tradimenti e incapacità.

E a pensarci bene anche il più terribile dei tradimenti sta dentro ad una logica che ci riscatta dalle malefatte.

Nella notte si aspetta l’alba, come la vedetta che scruta l’orizzonte per cogliere la prima luce.

Ma la sorpresa non finisce la tomba è vuota, siamo smarriti! Tutto è perduto?! Oltre che il Signore Gesù anche tutto il cammino fatto sembra spegnersi. Sembra che non vediamo quel piccolo lumicino di speranza.

La luce dov’è se non in quelle bende per terra e in quel sudario piegato in un luogo a parte.
Ma come possono aver portato via il Signore e aver piegato per bene il sudario?

Ecco la luce, ecco il vedere e il credere che ci mancavano in questo quadro, in questa scena straordinariamente incomparabile.

Qualche giorno fa una sorella monaca eremita mi ha suggerito di ripensare a chi o che cosa vorremmo immedesimarci all’interno del sepolcro vuoto?

Proviamo a fare questo esercizio semplice in questa istantanea che è la resurrezione di Gesù. Potremmo essere stati noi i protagonisti di questo svelamento del Signore risorto.

Io mi immagino di essere una di quelle bende per terra che hanno liberato dalla morte drammatica quel povero Gesù. Quale forza sfolgorante lo ha reso invisibile ai miei/nostri occhi in quel momento di passaggio. Chissà quale bellezza ci sta dentro questo passaggio che anche io, anche noi, possiamo fare quando ci togliamo un peso, un’oppressione, nelle pieghe delle bende che ci hanno stretti.

Sì, questa è la luce che ci abbaglia che ci rende davvero pieni della nostra umanità redenta.

Scusate queste riflessioni introspettive che tentano di scavare in un mistero mai svelato del tutto.

Che sia per tutte e per tutti una Resurrezione di coraggio e di fiducia, nonostante tutto, nel Signore della vita.

Auguri a tutti.

Lucio