22/05/2024 – S. Rita da Cascia

“In quel tempo, dissero i discepoli a Gesù: «Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t’interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio».
Rispose loro Gesù: «Adesso credete? Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me. Vi ho detto questo perché abbiate pace in me.” (Giovanni 16,29-33).

#DaD-o #coraggio

Gesù continua con grande pazienza a preparare i discepoli per il dopo. I discepoli comprendono e non comprendono. Gesù li allerta: se si crede non vuol dire capire tutto ma mettersi in cammino perché ogni momento è il momento opportuno per dare testimonianza.

Gesù ricorda ai suoi discepoli che la fedeltà dà senso al venire “da D-o”. E per questo ricorda che il passaggio successivo sarà quello di lasciarlo solo e di disperdersi.

Allora la cosa più importante sarà essere coraggiosi. La fede, l’essere testimoni del risorto, ovvero essere testimoni credibili dipende dal nostro coraggio.

Immagine: La parabola dei talenti, Pittura di Willem de Poorter – (1608-1668), Eseguito a metà del XVII secolo, Narodni Galerie, Praga

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